IPSOA - AMMINISTRAZIONE & FINANZA N. 4/2023
La materia della valutazione delle rimanenze che con le proprie diverse implicazioni civilistiche, fiscali e contabili ha subito numerosi interventi normativi, giurisprudenziali e dottrinali, anche a supporto della congiuntura economica caratterizzata principalmente dal COVID-19, dalla recessione, dalla scarsa reperibilità di numerose materie prime e conseguente forte innalzamento dei prezzi e inflazione. Le principali novità hanno riguardato quindi, la facoltà temporanea al principio previsto dal Codice civile rubricato alla continuità aziendale e le conseguenti disposizioni temporanee sui principi di redazione del bilancio. Inoltre per calmierare l’impatto del Covid-19, la possibilità di svalutare le rimanenze per riduzione di valore delle giacenze per effetto della pandemia e informativa per perdite dovute a fatti successivi alla chiusura dell’esercizio con la conseguente sospensione degli ammortamenti. Non da ultimo, il Decreto-legge n. 34 del 19/05/2020 e Decreto sostegni ter con l’introduzione del bonus fiscale rimanenze per imprese operanti in determinati settori. Da un punto di vista puramente formale il Decreto-legge Semplificazioni n. 73/2022 ha consentito l’ abrogazione dell’obbligo annuale di conservazione delle scritture di magazzino introducendo la sostitutiva digitale dei registri contabili tenuti con sistemi elettronici. Inoltre numerose pronunce della Corte di Cassazione in materia di presunzione di cessioni in “nero” e sull’ apertura spontanea di plichi, fascicoli, borse, ed altri effetti personali in sede di verifica fiscale, in presenza d’irregolare tenuta delle scritture contabili hanno fornito ulteriori spunti critici all’analisi in commento.